Pubblichiamo un articolo del canale culturale Weltanschauung Italia.
Che cos’è l’artigianato oggi?
Ogni tanto nelle situazioni estreme si discute di un passo indietro, di un ritorno all’artigianato.
Alle soglie del 2024 cos’è l’artigianato oggi?
Per gran parte della massa è un prodotto che è divenuto inaccessibile, costoso e il più delle volte con l’offerta delle multinazionali appare un qualcosa di improponibile.
Ma vediamo in dettaglio ciò che c’è dietro…
L’artigiano non ha orari, l’artigiano non segue protocolli, l’artigiano è oggi colui che accetta la sfida del progresso senza la clausola del consumismo.
L’artigiano è colui che sviluppa arte e la propone ad un prezzo congruo, lecito.
L’artigiano è colui che ripara, aggiusta e crea la soluzione adatta con i mezzi che ha.
L’artigiano il più delle volte è colui che produce di ingegno proprio… Lo vediamo alle fiere medievali, ci giunge in casa per proporre alternative alla nostra negligenza.
L’artigiano è ciò che il progresso vede come acerrimo nemico perché mantiene e non consuma.
L’artigianato è la forma espressiva di ogni individuo che sfida se stesso e i tempi odierni.
L’artigianato non è più il mestiere del tizio sotto casa che ti ripara le scarpe comprate al decathlon ma una minaccia alla filiera del commercio facile.
L’artigianato è il contrapporsi a ciò che è facile ed immediato, soprattutto se arriva dall’estero.
I nostri liutai, coramai, mastri setaioli sono un ricordo da quando il libero commercio ha appiattito il consumo, da quando la nostra mente approda a facili e periodiche soluzioni dall’arte che pian piano ci abbandona.
Se non fosse per qualche folle artista che sfida, ci troveremmo senza artigiani, succubi della plastica che adorna le nostre case.