La forma oggi impressa nella materia è cosa che continua ad evolvere insieme con la Terra e che si converte in forza…..le forme sono imperiture…Anche se l’uomo ha dimenticato le forme già da lui attraversate, egli può mediante esse risalire di nuovo verso i mondi dello spirito
–Rudolf Steiner–
Rudolf Steiner, nel libro La scienza occulta, descrive con immagini potenti e meravigliose sette fasi evolutive del nostro pianeta. La Terra è un organismo vivente che ha attraversato, prima dell’attuale stato di esistenza materiale, tre metamorfosi precedenti (Antico Saturno, Antico Sole e Antica Luna) e altre tre ne attraverserà nel futuro (Giove, Venere e Vulcano). Lo stadio evolutivo attuale chiamato Terra è dunque il quarto.
La prima manifestazione del nostro cosmo è chiamata Antico Saturno, costituito e intessuto di fuoco, di calore. In quel passato remotissimo viene posto il germe del corpo fisico non materiale dell’uomo come corpo di calore, un uomo con uno stato di coscienza di trance o coma profondo paragonabile a quello dei minerali attuali.
In questa fase il Dio Padre dall’Eternità e dall’Immanifesto pone un seme, una fiammella da cui possa germinare un campo di manifestazione. Qui gli spiriti più elevati della Prima Gerarchia, i Serafini, che Steiner chiama Spiriti dell’Amore, creano un manto d’amore palpitante che delimita come un guscio il luogo nel quale i Cherubini intessono relazioni, simmetrie, armonie. Nasce così lo Zodiaco popolato di spiriti. Quindi entrano in azione i Troni, che Steiner chiama Spiriti della Volontà: essi compiono il sacrificio di offrire una parte della propria sostanza di calore ai Cherubini, loro dei, per mettere in atto l’evoluzione del cosmo. Nasce così il Tempo.
Il laboratorio di bassorilievo su pietra calcarea proposto da Walter e accolto con apertura ed entusiasmo da un gruppo di amici è l’inizio di un ciclo di esperienze artistiche di manualità per spiritualizzare la materia e rivivere e contemplare la metamorfosi che l’anima di ognuno ha vissuto e attraversato fin da quell’epoca remotissima. Una ricapitolazione, attraverso l’arte, della condizione di esistenza saturnia di cui oggi possiamo riconoscere la traccia sul piano fisico nel calore del nostro sangue e dei processi metabolici e sul piano animico nell’entusiasmo dell’incontro con l’altro e nell’amore per l’azione.
Ma c’è dell’altro. Rudolf Steiner, nella conferenza del 28 dicembre 1907 (O.O. 101), afferma quanto segue:
“… quelle immagini e quei segni hanno anche una grande importanza per l’evoluzione ed il perfezionamento dell’uomo; si può dire anzi che, se prendiamo questi segni e sigilli nel senso più vasto della parola, essi hanno avuto un ruolo importante nell’evoluzione dell’umanità… Se l’uomo edifica templi, opere di bellezza, di arte pubblica, del consorzio sociale, sono tutte cose che hanno la loro importanza per il tempo avvenire. Ciò che l’uomo modella, coadiuvato con le forze della natura, per esempio un duomo gotico, anche se tutta la materialità di cui è composto, va distrutta, si sfalda, non è senza importanza che sia esistita una volta la forma di esso, poiché la forma rimane! La forma oggi impressa nella materia è cosa che continua ad evolvere insieme con la Terra e che si converte in una forza.
Quanto oggi l’umanità impone, inserisce al duomo gotico quale forma, diventa parte integrale del corpo eterico della Terra e quando la Terra sarà passata attraverso il Pralaya e sarà riapparsa in Giove, questa forma spunterà dalla terra a guisa di pianta. Non invano noi costruiamo oggi opere di arte e di bellezza, e conformiamo opere di saggezza sulla nostra Terra.
Non diversamente la forma.
Noi le formiamo affinché più tardi sboccino come elementi di natura. L’attuale delle piante e dei cristalli è stata foggiata da Spiriti divini che furono i nostri precursori e che la trassero dal materiale di allora, così come oggi noi abbiamo costruito le nostre case, i nostri duomi. E poiché le forme sono imperiture, restano collegate alla terra, e vengono fuori di nuovo.
Tutto ciò che l’uomo incorpora alla terra, mosso da punti elevati di conoscenza, di bellezza, di vero vivere sociale, a norma dei simboli che gli vengono trasmessi coi più diversi mezzi, si convertirà sulla terra in forze di progresso oltremodo consolanti… Le nostre macchine, ciò che noi facciamo mediante le forze asservite all’utilità, al principio utilitario, diventeranno un elemento dannosissimo nel prossimo stato planetario della terra.
Dobbiamo insistere nel dire che i simboli sono impronte del mondo superiore, se diamo espressione ad essi favoriranno il progresso; invece, le nostre macchine, le nostre fabbriche a cui diamo soltanto l’impronta che serve al nostro utile, trasmetteranno un’azione, direi, demoniaca e dannosa al prossimo stato planetario della nostra terra. Noi dunque ci foggiamo da noi stessi per l’avvenire le potenze buone e quelle nocive.“