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Marco Vittorio Chimenti
Ciò che mi ha condotto all’arte è la necessità interiore di elevazione e trasformazione, la sofferenza e la siccità delle immagini del mio presente mi hanno portato alla ricerca di un’altra possibile via. Nulla di diverso dalla ricerca del Graal ed altri culti mitologici la cui essenza esprime il viaggio attraverso noi stessi per giungere alla fonte: la luce divina.
L’arte è questa finestra sull’anima, questo sguardo che dalle profondità riaffiora palesandosi nel mondo fisico, echeggiando nell’universo con il suo potere curativo. Essa nella sua più antica forma è la comunione stessa con il divino e con la Natura. Io credo questo sia il passo che oggi l’arte debba compiere, il ritorno al suo candore antico dove l’intuizione e la volontà divengono lo strumento per unire il cielo alla terra.
Dunque l’arte è per me strumento salvifico di redenzione, tuttavia ha bisogno di un luogo dove possa proliferare, dove possa essere salvaguardata dalle avidità e le ipocrisie. Necessita, dunque, di un tempio come lo è la Casa per le Arti, i cui custodi, Walter ed Emilia sono cuori amorevoli e sinceri che annunciano il cambiamento che nell’uomo deve avvenire, ricordandoci da dove veniamo per sapere dove andare.
Così si annuncia un nuovo inizio, un ponte tra ciò che è stato e ciò che sarà, un presente fatto d’amore e libertà, fecondi fertilizzanti per il giardino dell’arte. Il mio strumento saranno le immagini e le musiche, il cinema che anch’esso deve ora proiettarsi in se stesso per ritrovare le sue radici ed il suo potere, non solo mera rappresentazione o abuso della parola, ma il suo carattere magico ed onirico. L’arte riunisce in sé fede, coraggio, immaginazione ed amore. Che l’incanto risvegli i vostri cuori che la musica si sprigioni dalle vostre mani!
I video di Marco Vittorio Chimenti
E d’un tratto incontri nella folla lo sguardo di qualcuno, uno sguardo umano, ed è come se ti fossi accostato a un divino nascosto. E tutto diventa improvvisamente più semplice.
— Andrej Tarkovskij —