Ieri, 5 ottobre, a Roma, La Casa degli Artisti ha presentato La Tavola dell’Accoglienza e il volume sulla land art al Furlo che quest’anno compie 10 anni. C’eravamo anche noi a presentare la Casa per le Arti e a ricordare la storia comune delle nostre rispettive associazioni culturali in un clima di grande affetto. Abbiamo conosciuto Andreina De Tomassi e Antonio Sorace nel 2011 attraverso la rete di economia etica e solidale REESMARCHE.
Davano notizia di un bando di partecipazione a un evento di land art che stavano organizzando e noi rispondemmo con entusiasmo. La nostra prima partecipazione fu con Labirinto, opera progettata da Walter per rappresentare con la ghiaia l’archetipo del viaggio terreno dell’anima umana verso il proprio centro. Fu realmente l’inizio di un viaggio che ci portò a condividere con Andreina e Antonio tante esperienze e un’amicizia che si è consolidata nel tempo. Andreina ci scrisse qualche anno fa, a proposito de gemellaggio fra le nostre “Case”: “ Più che un gemellaggio è un atto d’amore. È il reciproco riconoscersi come esseri umani liberi, sobri ed ecologici, fuori dai circuiti del denaro e del potere dove il senso della vita si perde. Noi siamo semi e terra fertile, offriamo acqua e gioia e presto organizzeremo qualcosa insieme.”
Andreina espresse in forma poetica con queste poche parole la nostra visione comune, quella dell’arte come sogno, come immaginazione che diventa realtà, dell’arte come nuovo paradigma esistenziale in cui i valori sono la condivisione, la collaborazione, l’aiuto reciproco, la libera espressione della parte migliore di noi perché l’arte trasforma noi stessi e il mondo intorno a noi, ci aiuta a trovare il senso della vita. L’unione è il segreto per realizzare tutto questo, è la forza, e noi siamo nodi i una rete che ci collega tutti. Se tu hai una mela e io ho una mela e ce la scambiamo, allora entrambi abbiamo una mela. Ma se io ho un’idea e tu hai un’idea e ce la scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee che, fecondandosi reciprocamente, danno vita a un’idea ulteriore… così è la vita, così ci insegna la natura, così funziona la creazione artistica.
La crisi culturale che stiamo attraversando è sempre più evidente ma non deve paralizzarci, annichilirci, ma deve incoraggiarci a procedere uniti e fiduciosi verso la costruzione di comunità in cui la bellezza è un diritto e bene comune.
Siamo in autunno, è il tempo della raccolta dei frutti e della conservazione dei migliori. Tutto ciò ha una corrispondenza con la nostra vita interiore. Ecco, questo è un periodo buono per riflettere su ciò che abbiamo vissuto, raccogliere i frutti del nostro lavoro svolto durante quest’ultima intensa estate e progettare le nuove semine. Il viaggio continua.