“Tutto ciò che avviene, io lo voglio”
(Novalis)
Le vicende della storia esteriore sono sempre determinate dalla direzione spirituale di entità superiori.
La loro azione sulla Terra si manifesta attraverso individualità umane che hanno la missione particolare di spingere in avanti l’evoluzione del mondo.
Kaspar Hauser è stata una di esse.
Nacque in Germania il 29 settembre del 1812 nel castello di Karlsruhe, figlio ed erede legittimo del granduca Karl del Baden e di Stephanie de Beauharnais, figlia adottiva di Napoleone.
Kaspar Hauser comparve nel mondo come un essere puro e innocente. La sua breve esistenza terrena, una via crucis che si concluse con un brutale assassinio il 19 dicembre 1833, apparve un enigma che non poteva essere spiegato semplicemente come uno dei tanti delitti dinastici, ma piuttosto come l’attuazione di un piano criminale attuato da menti raffinate con uno scopo ben preciso.
Kaspar fu rapito neonato e cresciuto con riguardo e cura, anche se in disparte, fino a che iniziò a camminare e a formare ricordi durevoli. Quindi, intorno all’età di tre anni, venne imprigionato in un luogo dove per dodici lunghi anni fu costretto a stare seduto al buio e a nutrirsi di pane e acqua, senza mai vedere alcun essere umano, né il sole, né la luna, né il cielo. A quindici anni venne messo in piedi, gli venne insegnato a pronunciare qualche parola in dialetto e a scrivere il nome Kaspar Hauser e il 26 maggio 1828 fu abbandonato a Norimberga. Deforme nel fisico, riusciva a camminare a malapena e stringeva nella mano una lettera indicante il nome del capitano di cavalleria von Wessing.
Iniziò allora un periodo in cui fu protetto e amato, aiutato nell’apprendimento del linguaggio e nello sviluppo del talento artistico e tecnico. Ma incontrò allo stesso tempo l’ostilità dei suoi avversari che avevano il compito di corromperlo ed eventualmente di eliminarlo.
Kaspar Hauser aveva la missione di porre le basi per il risveglio spirituale dell’Europa. Se avesse potuto portarla a compimento, avrebbe cambiato il corso della storia ed evitato le due guerre mondiali e le tragiche vicende del XX secolo. Ma l’azione delle forze dell’ostacolo prevalsero servendosi di quei personaggi dell’epoca che gli riservarono un trattamento tanto crudele e disumano. Essi dovevano sapere perfettamente che la posizione eretta è la condizione per poter sviluppare la coscienza dell’io, che vivere al buio senza sperimentare l’alternarsi della notte con il giorno, la visione del cielo e della natura vivente impedisce la percezione del tempo e dello spazio, lo sviluppo del pensiero e del linguaggio e che la coscienza entra in una condizione di oscurità.
Tuttavia l’indagine scientifico spirituale di Rudolf Steiner, sempre illuminante, ci ha rivelato che senza il sacrificio di Kaspar “il contatto fra la terra e il mondo spirituale sarebbe stato totalmente interrotto” e che la morte sacrificale sulla terra ha efficacia spirituale duratura, ma può essere perduta se non viene riconosciuta.
Il contenuto, l’essenza, la sostanza della missione di quell’individualità che abitò il corpo di Kaspar Hauser dunque sono più che mai attuali in questo nostro tempo, si irradiano in direzione della Terra da piani esistenziali superiori affinché possiamo afferrarne il senso e accoglierlo coscientemente per orientare il nostro cammino verso la costruzione di un nuovo mondo di pace e di amore.