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Le Mani in Alto
Il carro armato “Athena” si veste di bianco come simbolo di pace.
«Il nostro intento è stato quello di portare luce al mezzo bellico testimone di un passato doloroso».
Con 40 metri di stoffa e 170 metri di nastro lo abbiamo anche mimetizzato in modo da trasformarlo in un’altra cosa: né strumento di offesa né di difesa, bensì di redenzione. L’azione, ancorandosi alle aspirazioni nobili dell’essenza più profondamente umana, al di là delle ideologie e delle logiche di contrapposizione polemica o provocatoria, è stato un momento gioioso e luminoso nella vita della comunità, un atto di redenzione di uno strumento di guerra. In un luogo dove durante la seconda guerra mondiale passava il fronte, la linea Gustav.
Mai come ora, infatti, sempre più persone sentono che un cambiamento culturale di vasta portata è in atto: il vecchio mondo si sta disgregando e ne sta sorgendo uno nuovo, di nuova e più ampia consapevolezza. Per questo l’arte, spesso confinata in circoli intellettuali e snob, ridotta a competitiva affermazione dell’ego dell’artista, o ricondotta a logiche mercantili, è chiamata a svolgere la funzione di messaggio sociale e spirituale per la costruzione di un nuovo mondo in sintonia con la Natura e in armonia con la Vita.
La performance ha avuto luogo Domenica 19 giugno 2011 all’uscita autostradale di Ortona (CH)
LE MANI IN ALTO