L’oro è un metallo incorruttibile di natura cosmica solare utilizzato nell’arte antica per rappresentare il mondo divino. La doratura a guazzo è una tecnica antichissima che consiste nell’applicazione di una sottilissima lamina di oro su un supporto di legno o di altro materiale.

Nel procedimento tecnico si stende prima il gesso, poi una particolare argilla chiamata bolo, e infine la foglia d’oro. Si tratta di un procedimento in cui si ritrovano i tre principi dell’alchimia: il principio terrestre-contrattivo nel gesso (Sal), il principio cosmico-espansivo nell’oro (Sulfur) e il principio mediatore fra i due, a metà fra il cosmico e il terrestre, nell’argilla che attiva i processi di scambio e metamorfosi (Mercur).

Praticare la doratura è un’esperienza per esercitare l’attenzione, per immergersi nella quiete e nel silenzio, per controllare e governare il respiro e il gesto.

Ai partecipanti viene fornita una sagoma di legno insieme a tutti gli strumenti necessari. La prima fase consiste nella gessatura. Il secondo passo prevede la bolatura. Successivamente si procede con la doratura. Nel quarto step si esegue la brunitura. Infine, si completa il processo con la finitura.