Il dipinto La Nascita di Venere di Sandro Botticelli ci racconta dell’antica Lemuria, il continente scomparso che esisteva 35.000 anni fa nella parte del pianeta dove oggi è l’Oceano Pacifico.
Sappiamo dalla scienza dello spirito che a quell’epoca la materia non era ancora così solida come la conosciamo oggi, ma aveva una consistenza acquoso-albuminosa.
I regni della natura erano allora indistinti e si compenetravano l’un l’altro, così che esistevano esseri di natura intermedia fra vegetale, animale e umana. Gli esseri umani erano gelatinosi ed ermafroditi. La separazione dei sessi sarebbe avvenuta solo alla fine dell’epoca lemurica.
I minerali non potevano ancora esistere, ma il regno vegetale già si manifestava, anche se in una forma diversa dall’attuale. Le piante di allora erano costituite solo dalla parte floreale e aleggiavano come farfalle nell’etere. Nel dipinto di Botticelli ciò è rappresentato dall’immagine dell’essere alato androgino che soffia fiori dalla bocca.
Poi, a un certo punto, cominciò a scendere sul pianeta una sostanza bianca, lattiginosa, che condensandosi, diventava calcare. Iniziava così il processo di indurimento: negli umani e negli animali cominciava a formarsi lo scheletro osseo, mentre le piante-fiore venivano trascinate sempre più giù e cominciavano a formare foglie e radici per ancorarsi al terreno.
I petali dei fiori caduti si cristallizzavano e si trasformavano in silice. Che immagine potente e meravigliosa! Poiché la silice oggi è l’elemento più diffuso e costituisce il 48% della sostanza planetaria, la Terra attuale può essere considerata l’evoluzione di un immenso fiore aereo, il fiore cosmico del Giardino dell’Eden. Fu questa la “Caduta”, la “cacciata dal Paradiso terrestre”, cioè la discesa sul piano fisico della Luce dello spirito, la genesi della materia.
Se osserviamo i processi attuali della vita delle piante, possiamo notare un’inversione: la pianta si manifesta formando prima le radici, poi la parte verde e poi il fiore. Le piante fanerogame (quelle che fanno i fiori) sono state le ultime a comparire sulla Terra. Quindi questa inversione ci indica che siamo di fronte a un processo di Risalita, dopo la Caduta. Infatti le piante ci aiutano nel nostro cammino evolutivo, ci nutrono e ci curano.
E i fiori, che possiamo sentire come la parte luminosa delle piante, sono immagine ed essenza della Bellezza che il Cielo ci ha donato per la nostra anima e per l’evoluzione della nostra coscienza. Nel dipinto di Botticelli, la figura femminile a destra, che rappresenta una nuova Natura, offre a Venere, immagine della Bellezza e della Vita pura e virginale, un manto di fiori “caduti”. La Nascita di Venere risuona con la nostra essenza più profonda, quindi è arte oggettiva, bella, vera, buona.
Ecco perché nell’agricoltura biodinamica, che ricollega le piante al cielo, la silice è considerata (e usata) come ambasciatrice delle forze cosmiche e il calcare come il portatore delle forze terrestri.
E Sandro Botticelli, che era un iniziato. lo sapeva.