Il 29 settembre si festeggia San Michele, che non è un santo, ma un Archai, un elevatissimo spirito solare che, come ci riferisce Rudolf Steiner, regge la nostra epoca di cultura dal 1789 e sarà guida dell’umanità fino al 2233. Infatti, ogni 360 anni uno Spirito del Tempo si avvicenda al precedente.
Michele è lo spirito che ci sta traghettando dall’età dei Pesci a quella dell’Acquario. I vecchi valori, buoni e sani per l’epoca precedente (legami di sangue, di razza, di nazioni, di individualismo ecc) ormai, dove sopravvivono, creano solo male e disfunzioni. “Il male è solo un bene fuori posto” diceva Rudolf Steiner, da riconoscere e ricondurre alla sfera del bene.
Michele ci aiuta nel discernimento a trasformare quei vecchi valori in valori di universalità.
Nella Kabbala Michele regge Tipheret, la sefiroth della Bellezza, al centro dell’Albero della Vita.
Sul piano interiore
è la forza del coraggio, della volontà, della libera azione. Infatti è uno spirito taciturno che non suggerisce ma accoglie e porta nel cosmo i frutti delle azioni che liberamente ognuno di noi decide di compiere.
Immaginativamente, la forza del ferro della sua spada si è mostrata ai nostri sensi vigili, in forma di meteore luminose, nel periodo delle notti estive di Ferragosto (riconosciamo il Genio della lingua!). Il ferro cosmico piovuto dal Cielo, legandosi alchemicamente al ferro dell’emoglobina del nostro sangue, dona forza e coraggio (che è letteralmente agire con il cuore) al nostro Io.
Michele è raffigurato nell’iconografia classica come un guerriero con una spada di ferro che schiaccia con il piede un drago, simbolo delle forze del Male. Oppure è raffigurato con la bilancia che pesa le anime, poiché è il messaggero del Cristo accanto a noi nel momento del trapasso e guardiano della porta del Paradiso.
Anticamente la festa di Michele era una delle quattro feste cosmiche che si celebravano quando l’umanità non si era ancora allontanata dal Cielo così tanto come in questa epoca contemporanea del materialismo e dell’edonismo ormai al tramonto. Allora, a fine settembre, si celebrava la Pasqua come vera festa della rinascita dalla morte.
I tempi sono maturi per ripristinarla nella nostra interiorità, così come adesso è maturo il tempo in cui il mallo si stacca dal frutto della noce.