Anche questa edizione della Settimana magica ha portato nuove forze vitali, bellezza, condivisione e conoscenza di sé e del mondo della materia, il mondo con il quale siamo destinati a confrontarci in questo nostro viaggio che è l’esistenza terrena. Smussare le asperità, far dialogare le superfici contrapposte, levigare e raffinare la pietra sono esperienze che si riverberano nell’interiorità e ci mettono in collegamento con un Altrove che è possibile non solo ipotizzare come plausibile o probabile, ma sentire sulla propria pelle, viverlo nella realtà qui e ora. In questa esperienza, guidata dalla maestria di Walter, con il suo “avvicinarsi delicatamente all’altro in punta di piedi”, sette anime si sono immerse nel mondo delle forme.
E se il totale è più della somma delle singole parti, così la bellezza di ogni forma scultorea che si manifesta attraverso il singolo, si amplifica, si moltiplica e crea la magia dentro e fuori di noi.
Lo spazio fisico si satura nel corso della settimana di una particolare leggerezza che, cresciuta pian piano dentro di noi, si espande liberandoci delle zavorre mentali… fino al culmine dell’ultimo giorno quando le opere sono concluse (ma solo temporaneamente) e fervono i preparativi collettivi per la festa finale.
Quest’anno, per la prima volta, abbiamo voluto celebrare la conclusione della settimana di scultura con un concerto di musica classica.
Grazie alla pioggia, abbiamo dovuto rinunciare all’utilizzo del teatro all’aperto, quindi la mostra finale delle opere e il concerto si sono svolti all’interno del laboratorio di Walter dove le sculture, le luci, il violino di Alice e il violoncello di Martina hanno reso ancora più viva, intima e sublime l’atmosfera. Ecco un possibile modo di abitare poeticamente la terra…