Conclusa la fase di manifestazione dell’Antico Saturno, subentra il Pralaya, una parola sanscrita che Steiner usa per indicare la notte cosmica, una pausa in cui tutti i processi evolutivi si estinguono, si dissolvono nell’Eternità e nell’Immanifesto in attesa di risvegliarsi a nuova vita, così come un seme che muore in inverno sotto terra in attesa di germogliare in primavera.
L’epoca successiva, che Rudolf Steiner chiama Antico Sole, comincia con una ricapitolazione dello stadio di manifestazione precedente, l’Antico Saturno.
La sostanza di calore di Saturno si addensa e si condensa in aria/gas.
Qui, in questa nuova fase, intervengono gli Spiriti della Saggezza (Dominazioni) che inseriscono nel corpo di calore umano, perfezionandolo, il corpo eterico vitale. Inizia così la vita come attività interiore. La coscienza umana, dalla trance profonda dell’Antico Saturno, diventa coscienza di sonno senza sogni, paragonabile a quella dell’attuale mondo vegetale. A livello sottile si inserisce l’Etere di Luce. Così nasce lo Spazio, splende la luce, sono presenti il fumo dei gas e il vento. Nascono gli animali.
Si susseguono poi vari Pralaya (che Steiner descrive in dettaglio in Scienza Occulta) e gli interventi di altre gerarchie spirituali: gli Spiriti del Movimento (Virtù) permettono al corpo eterico di acquisire la capacità di movimenti interiori paragonabili alla circolazione dei succhi in una pianta odierna. L’uomo ora appare come una formazione di calore in cui si muovono forme di aria/gas paragonabili alla linfa delle piante.
Segue un nuovo Pralaya dopo il quale gli Spiriti della Forma (Principati) rendono durevoli le forme gassose mutevoli.
Ancora un Pralaya e l’intervento di altri Spiriti delle Gerarchie che perfezionano sempre di più il corpo eterico: l’uomo diventa capace di sviluppare una specie di percezione olfattiva e i primi indizi di una capacità di riproduzione.